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Emergenza infotuni sul lavoro
Dal comunicato stampa INAIL del 30 dicembre 2022
Redazione
Dal comunicato stampa INAIL del 30 dicembre 2022 sugli open data dei primi 11 mesi del 2022 (fino al 30.11), si apprende che le denunce di infortunio e malattie professionali presentate all'Istituto hanno subito un incremento del 29,8% rispetto allo stesso periodo del 2021, 1006 delle quali con esito mortale (decremento del 9,9%).
Si tratta, evidenzia INAIL, di un incremento dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni "tradizionali", sia in occasione di lavoro che in itinere. Detti incrementi risultano generalizzati in quasi tutti i settori produttivi, in tutte le aree del Paese e in tutte le fasce di età, anche se quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni.
Per quanto concerne gli esiti mortali, l'Istituto asserisce che il calo è dovuto al minor peso delle morti da Covid-19, mentre quelli in itinere sono cresciuti del 21,37% (da 234 a 284).
Senza contare gli infortuni in itinere, l'osservatorio di Vegaengineering evidenzia che, in valore assoluto, le prime tre regioni sono la Lombardia con 115 esiti mortali; il Veneto con 68, la Campania con 65.
Quella con minor numero, il Friuli Venezia Giulia con 2, poi il Molise con 3 e la Valle d'Aosta con 6. Ma considerando l'incidenza sugli occupati, la Valle d'Aosta schizza al primo posto, il Molise al 14° e il Friuli Venezia Giulia al 20°, la Lombardia al 19°, il Veneto al 12° e la Campania al 4°. Dunque, considerando l'incidenza sugli occupati, il podio negativo spetta alla Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige e Basilicata.
Riguardo ai settori economici interessati, il numero di casi massimo è nel settore "non determinato" (235), poi le "costruzioni" (124) e il "trasporto e magazzinaggio" (104).
Relativamente agli altri parametri, utili per indirizzare le valutazioni nell'ambito dei DVR, i casi sono:
- genere: 668 maschi, 54 femmine;
- nazionalità: 590 italiani, 132 stranieri;
- fasce d'età: 273 fascia da 55 a 64 anni; 193 fascia da 45 a 54 anni; 102 fascia da 35 a 44 anni; 65 fascia oltre i 65 anni; 63 fascia da 25 a 34 anni; 24 fascia da 15 a 24 anni; 2 fascia inferiore a 15 anni;
- giorni della settimana: lunedì e martedì occupano il 17,9%, il venerdì il 17,6%, il mercoledì 16,9%, il giovedì il 15,8%, sabato e domenica con 8,4% e 5,5%.
Il numero assoluto dei morti è sempre pesantissimo (quasi 3 morti al giorno!), senza contare gli infortuni gravissimi e gravi con esiti invalidanti rilevanti.
Riguardo alle cause di accadimento degli infortuni, il fattore umano rimane la principale rispetto alla mancanza di condizioni di sicurezza; relativamente alle tipologie, invece, le cadue sono gli incidenti più comuni, seguono poi tagli e lesioni, ustioni e scottature.
Nell'ambito del fattore umano ci sono i comportamenti colposi dell'infortunato, i quali non costituiscono, in generale, una esimente di responsabilità per i soggetti in posizione di garanzia, in quanto prevedibili.
Dunque, fatta esclusione delle cosiddette condotte eccentriche, imprevedibili, l'imprudenza, la negligenza e l'imperizia del lavoratore sono ritenute "prevedibili" e come tali, vanno considerate un rischio da neutralizzare.
In merito al "fattore umano" ved. risposta quesito a commento sentenza Cassazione del 20 ottobre 2022.
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